Maggio 26

In cosa devo investire?

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“Mi consigli sempre di non lasciare i soldi sul conto corrente, ma in quali strumenti devo investirli?”.

Cosa devo fare? Quanto devo investire?

La risposta non può che essere la seguente: dipende dalle tue esigenze e dai tuoi obiettivi.

Bisogna sempre partire da una consapevolezza: i rendimenti non sono più dove noi italiani siamo sempre stati abituati a trovarli. Vale a dire: titoli di stato, obbligazioni bancarie, certificati di deposito, libretti postali, oro, case e palazzi da quell'altra.
Questi rappresentano comportamenti di investimento consolidati che avevano, se così vogliamo dire, il vantaggio, del tutto apparente per la verità, di non richiedere un'intensa opera di “pianificazione finanziaria”.

Ma, allora oggi, dove si possono scovare i rendimenti? “Là dove osano le aquile”.

La fonte di tutti i rendimenti finanziari si trova dove si generano: innovazione, crescita ed occupazione e dove si generano utili aziendali, vale a dire nelle imprese.

Il ragionamento è abbastanza semplice e lineare: per pagare gli interessi di una obbligazione societaria occorrono utili. Affinché le banche possano pagare rendimenti sulle obbligazioni emesse, le imprese devono pagare interessi. Quindi anche il rendimento dei titoli di stato può essere assicurato nel tempo sole se c'è crescita economica.

Ma tranquillo, non dobbiamo diventare imprenditori!

Noi investitori possiamo acquistare azioni sul mercato, possiamo comporre portafogli diversificati per area geografica, settore, dimensione, che ci consentono di evitare il rischio della singola impresa. Al contempo ci premette di godere dei rendimenti generati dalle imprese e dagli imprenditori. E' chiaro dunque: una parte del nostro portafoglio deve essere investita in “azioni”.

Quanto? Dipende dalle tue esigenze e dai tuoi obiettivi personali oltre che finanziari.

La risposta, come sempre, la si può ritrovare nella pianificazione finanziaria. Cioè, assicurandoti di avere un portafoglio che sia realmente il motore di tutti i tuoi rendimenti.

E visto che vuoi essere investitore e non (necessariamente) imprenditore, il tuo investimento deve essere “diversificato”, anzi “massimamente diversificato”.

Cosa ti assicura che non commetterai errori tali da compromettere il tuo capitale? Un imprenditore rischia il capitale investito e può, ovviamente, guadagnare moltissimo. A differenza dal rischio di impresa, un investimento diversificato in titoli azionari genera soddisfacenti rendimenti nel tempo senza rischio di perdita del capitale investito.

Puoi anche considerare di investire in obbligazioni societarie, cosiddette “Corporate”, per ridurre il rischio delle oscillazioni degli utili. Anche in questo caso, però, occorre evitare la “concentrazione” su pochi emittenti, anche e soprattutto quando i rendimenti sono alettanti o molto alettanti.

I nostri investimenti obbligazionari attraverso una opportuna “diversificazione” degli emittenti, devono essere complessivamente:

  • ZERO rischio “default”
  • ZERO rischio di “fallimento”

Questo ti può assicurare rendimenti soddisfacenti nel tempo e garanzia del capitale. La stessa regola vale per i titoli di debito dei paesi emergenti o di paesi sviluppati.

E i nostri amati “titoli di stato italiani” ?

Il mio consiglio è che sia meglio averli in un portafoglio di emittenti di area Euro, in questo modo si preserva anche il principio che ho espresso qui in precedenza.

Lo strumento “Principe” per ottenere ampia “diversificazione” azionaria ed obbligazionaria, è senz'altro un Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio, quote di un fondo comune di investimento o di una Società di Investimento a Capitale Variabile, le Sicav, oppure una polizza Unit Linked.

Quello che posso consigliare in linea di massima è di comporre portafogli intelligenti di fondi, SICAV e Unit Linked, ricercando massima “personalizzazione”, “efficacia” ed “efficienza, seguendo il principio cardine della “diversificazione”.

Inoltre puoi pensare di investire in soluzioni pensate per l'ottimizzazione fiscale, per la previdenza e per il passaggio generazionale, sfruttando le prestazioni garantite da una compagnia di assicurazione.

E i nostri amati “immobili”??

Il principio della “diversificazione” vale anche per loro. I vecchi comportamenti di investimento devono essere superati senza “se” e senza “ma”. Alla ricerca di “soddisfacenti” rendimenti oggi, e per la verità come ieri, dobbiamo avere diversificazione azionaria in portafoglio.

La diversificazione, la “ totale assenza di concentrazione” deve essere la regola principale nel costruire soluzioni di investimento.

In questo senso la diversificazione va considerata come il vero “vaccino” per i tuoi investimenti, mettendoti al riparo da crisi e da crolli imprevedibili.


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