Parlare di previdenza complementare per molti ha ancora il sapore di qualcosa di esotico che riguarda solo le persone benestanti o determinate categorie come imprenditori, manager e liberi professionisti. La realtà è molto diversa e coinvolge ormai tutti, nessuno escluso.
Alcune considerazioni
Senza voler entrare troppo nel dettaglio ci sono certamente un paio di considerazioni che posso fare e che dovrebbero perlomeno farti riflettere:
- le dinamiche demografiche che descrivono l'Italia evidenziano da decenni ormai come il calo della natalità non sia più in grado di compensare adeguatamente il naturale calo della popolazione. Senza scomodare i dati del 2020 che, a causa della pandemia, hanno registrato il più basso indice di natalità dalla fine del secondo conflitto mondiale. Per anni, i flussi migratori in entrata hanno contribuito ad attenuare in parte il calo della popolazione ma ad oggi questo fenomeno non appare più sufficiente.
- L'altro elemento, collegato in parte al precedente consiste nel prendere atto che il sistema previdenziale della stato ha, già in questo momento, difficoltà a sostenere i costi previdenziali. E le proiezioni future prevedono un sostanziale aggravarsi della situazione.

La sicurezza della pensione per come l'abbiamo sempre intesa fino a pochi anni fa è destinata a diventare sempre meno una certezza perché in futuro le casse dello stato non saranno in grado di provvedere adeguatamente al sostentamento di tutti.
Va anche ricordato che, ai problemi generati dal vecchio sistema previdenziale, basato sul metodo retributivo, si sommano oggi e ancor più nel prossimo futuro gli effetti dovuti all'ingresso in quiescenza dei cosiddetti "baby boomers". Vale a dire che le generazioni nate a partire dagli anni 50 del secolo scorso e fino agli anni 70 sono già in pensione o si stanno avviando verso di essa.
Un numero, quindi, molto elevato di persone che in molti casi non hanno accumulato il capitale necessario per provvedere alla pensione (metodo retributivo). E' un a verità scomoda da dirsi, ma si tratta di generazioni alle quali le normative in questa materia, hanno garantito diritti pensionistici che oggettivamente sono insostenibili per le casse pubbliche.
Fatte queste considerazioni, voglio in sintesi ricordare alcuni elementi normativi che hanno di fatto aperto la strada al tema della previdenza complementare.
Cosa prevede la normativa
La previdenza complementare, disciplinata dal D.lgs. 5 dicembre 2005 n. 252, è pensata per offrire un supporto al sistema pensionistico dello stato. Essa è rivolta ai lavoratori e offre loro la possibilità di contribuire in forma volontaria ed indipendente, alla creazione del loro futuro pensionistico.
La normativa prevede che la previdenza complementare sia basata su forme pensionistiche istituzionali incaricate di raccogliere il risparmio previdenziale che nel momento in cui terminerà la carriera lavorativa andrà ad affiancare la prestazione prevista e garantita dallo stato centrale.
Inoltre, al fine di incentivare l'utilizzo di questi strumenti complementari, il legislatore ha previsto una serie di agevolazioni fiscali per il lavoratore e i suoi familiari, in questo modo si è cercato di favorire la diffusione e l'uso di questi strumenti.
A chi sono indirizzate queste norme che prevedono l'utilizzo di forme di previdenza complementare?
Ecco a chi si rivolge la norma:
- i lavoratori dipendenti, privati e pubblici;
- i soci lavoratori e i lavoratori dipendenti di società cooperative di produzione e lavoro;
- i lavoratori autonomi e i liberi professionisti;
- persone che svolgono lavori non retribuiti in relazione a responsabilità familiari;
- lavoratori con un'altra tipologia di contratto (ad es. un lavoratore a progetto o occasionale).
Suggerimenti riguardanti i fondi pensione
Voglio essere chiaro su un punto fondamentale: i fondi pensione non riguardano solo le persone benestanti, non riguardano solo i liberi professionisti e non riguardano solo chi si sta avvicinando alla mezza età. Riguardano tutti e fondamentalmente trattandosi di qualcosa che riguarda il nostro futuro è un argomento che quanto prima viene affrontato e meglio sarà.
Meglio diversificare ed evitare di concentrare il proprio capitale in un unico strumento
Il concetto alla base del mio ragionamento riguarda sempre la diversificazione dei propri investimenti. Poter contare su una pensione complementare frutto dell'accantonamento dei propri risparmi è di per se una scelta saggia e lungimirante.
Al momento della scelta dello strumento previdenziale assicurati che esso stesso sia gestito in modo da diversificare e ridurre il rischio.
Il vantaggio dei fondi pensione è che trattandosi di prodotti finanziari che si muovono su un orizzonte temporale di lungo periodo rappresentano di per se stessi già una sicurezza. Ho già avuto modo infatti di ricordare come le serie storiche indichino che nel lungo periodo i mercati finanziari rappresentano un trend di crescita.
Comprendere la dinamica tra rischio e rendimento
Prendo spunto da quanto appena scritto. Pensando al proprio futuro pensionistico in molti sono portati istintivamente a pensare che la strategia migliore sia di affidare i propri risparmi a strumenti a basso rendimento ma fortemente stabili nel tempo.
Ecco, a tal proposito va ricordato che il tempo è lo strumento più poderoso che possiamo utilizzare per neutralizzare la volatilità. Appunto perché, sappiamo che i mercati sappiamo hanno grande capacità di recupero dopo crisi o shock globali.
In questo senso, privilegiare la prudenza nel lungo periodo potrebbe non essere la strategia migliore o comunque potrebbe comportare delle performance non ottimali per la finalità prefissata. Come sempre la strategia migliore non sta agli estremi ma consiste nella capacità di un consulente finanziario di bilanciare in modo corretto gli asset nei quali verranno investiti i denari con una finalità di accumulo previdenziale.
Avvalersi di un consulente che possa guidare le tue scelte
Certo, su questo argomento mi sento parte in causa e certamente la mia prospettiva è quella di un addetto ai lavori.
Questo, però, mi permette di offrirti comunque la mia visione della questione: definire i tuoi obiettivi previdenziali e le tue disponibilità consente a un consulente di accompagnarti verso la giusta direzione. Ciò si traduce, ad esempio, nello scegliere correttamente il gestore del fondo al quale affidarsi.
La comprensione, da un punto di vista tecnico, di quanto viene offerto dai diversi gestori che operano sul mercato, può fare una grande differenza per il successo della tua pensione integrativa.
Tieni sempre nella dovuta considerazione gli effetti dell'inflazione
Se stai pensando che, anziché affidarti ad una pensione integrativa preferisci semplicemente pensare a te stesso attraverso l'accumulo di capitale sul conto corrente, probabilmente non stai tenendo conto dell'inflazione.
L'inflazione è un costo invisibile che però il tuo conto corrente conosce molto bene e che, semplicemente, porta via ogni giorno valore reale ai tuoi risparmi.
Come puoi essere un buon investitore
Dedico queste righe ai molti che avvertono un po' di disagio riguardo al tema del denaro o anche solo a sentire parlare di investimenti e finanza.
Faccio mio, in questa occasione, un famoso detto nel mio settore: il miglior investitore è l'investitore informato.
Fare finta di non vedere che la questione previdenziale riguarda anche te, non è il modo migliore per pensare al tuo futuro e al futuro dei tuoi cari.
Nel mio lavoro di consulente (come spiego nel mio articolo dedicato al lavoro di consulente finanziario), da sempre impiego moltissime energie e tempo per informare in modo completo ed esaustivo i miei clienti. Questo ha un duplice vantaggio:
- i miei clienti sono più propensi a prendere in mano il loro futuro finanziario se hanno a disposizione le informazioni corrette, trasparenti e chiare.
- Il livello di stress e di preoccupazione dei clienti si annulla proprio perché sono consapevoli delle scelte e delle decisioni finanziarie che devono compiere
Prevedere il futuro, il mestiere che non esiste
Lasciamelo dire, le certezze non esistono a questo mondo! Vorresti che, oggi, un piano di accantonamento pensionistico ti offrisse l'assoluta certezza di rendimento, per una pensione di cui godrai tra 25 anni?
Chi dice di poter prevedere l'andamento dei mercati è uno sprovveduto o un truffatore.
Da un punto di vista statistico i mercati sono certamente qualcosa di prevedibile, ma dobbiamo essere consapevoli tutti che la "certezza statistica" non sempre coincide con la "certezza reale".
La sicurezza assoluta purtroppo non fanno parte delle prerogative umane in nessun campo.
Ma, ciò che invece io, metto a disposizione dei miei clienti è sicuramente la mia competenza ed esperienza, per mettere a punto il miglior piano previdenziale possibile, con le risorse a disposizione e nell'orizzonte temporale più opportuno per il mio cliente.
E' il momento di agire e costruire il tuo futuro previdenziale
Gli strumenti dedicati alla previdenza complementare sono certamente una priorità per molte persone che già si trovano a metà della propria carriera lavorativa. Ma, a maggior ragione, sono importanti per i giovani che si apprestano o stanno iniziando a lavorare.
Nella mia esperienza professionale, inoltre, posso dire che questo tipo di investimenti possono essere un valido banco di prova per le persone che non si sono mai avvicinate al mondo della finanza. Si tratta di un contesto estremamente sicuro e normato nel quale il cliente non deve affatto sentirsi intimidito dalla sua apparente complessità.
Molti tra i miei clienti hanno iniziato proprio iniziando ad investire proprio partendo dal tema previdenziale. Poi, via via, che prendevano dimestichezza con il mondo della finanza, si sono affidati a me anche per affrontare altri tipi di investimento. Hanno così potuto, negli anni, diversificare sia le fonti di accumulo e sia le loro fonti di guadagno attraverso altri strumenti finanziari.